Dal Cesena al Palermo. Ritrovare la vittoria al Manuzzi nell’ultimo turno è stato davvero importante soprattutto sotto l’aspetto mentale della squadra. Oggi, alla vigilia della gara contro il Palermo al Del Duca, traccia di nuovo il percorso da seguire l’allenatore dell’Ascoli Picchio Fulvio Fiorin.

Mister, squadra che vince non si cambia..
“Ho appena fatto il corso, ed Enzo Ulivieri diceva che l’allenatore bravo è quello che durante la settimana riesce a cambiare anche quando la squadra va bene. Un allenatore che si accorge di dover cambiare anche le cose vanno bene è un tecnico importante, perché non deve essere conservativo. Cambiare in relazione anche a cosa si trova di fronte, anticipare un miglioramento. Il nostro pensiero è quello di crescere, sempre. Ogni settimana siamo riusciti a migliorare le difficoltà riscontrate nella gara precedente”.

Il 4-3-3 è il modulo con cui la squadra si trova meglio?
“Quando si lavora veramente per principi, che si tratta sempre di un processo lento, il risultato attraverso la performance arriva a prescindere dal modulo. Ad oggi ci si trova bene con questo modulo, ma è ovvio che il principio ci deve permettere di modificare lo schema in base ai giocatori intercambiabili, quelli disponibili e rispetto a chi abbiamo di fronte”.

Come sta Mignanelli?
“Anche lui sta facendo fatica, la caviglia se la sta trascinando lungamente. Dovremmo capire l’evoluzione del dolore che non passa. Siamo sempre border line, anche se nelle ultime settimane sembrava andar meglio. Pinto? Contentissimi di lui, è entrato con personalità”.

Castellano finalmente convocato..
“Lui è arrivato per ultimo, ci vuole tempo. Deve inserirsi in quello che è il pensiero di calcio della squadra. Ora è pronto come tutti gli altri. Ci siamo chiesti per lui, come per Baldini e Clemenza, se fosse in grado ci tenere botta fisicamente in Serie B. Questo nodo si potrà sciogliere soltanto nel momento in cui scenderà in campo”.

Tedino si è lamentato per i suoi giocatori che andranno via nelle Nazionali. Anche Favilli sarà fuori a Salerno, lei come la prende?
“In Germania quando c’è la Nazionale si fermano tutti i campionati professionistici, non solo la Bundesliga. Se parte questa richiesta da parte delle società e dal mondo del calcio italiano qualcosa può cambiare. Ovviamente se lo si chiede dal punto di vista tecnico è ovvio che a noi ci pesa, ma questo è un pensiero aziendale che le società devono mettere in tavolo per creare una linea di pensiero”.

Il Palermo?
“Quando abbiamo letto le dichiarazione di Tedino si è capito più o meno chi dovrebbe giocare. Vincere non deve essere un discorso di non umiltà, ma di mentalità. Sarebbe assurdo non scendere in campo per vincere. Loro verranno a vincere,a  livello di risultati stanno facendo bene con squadra ed allenatore di grande spessore. Con la Pro Vercelli hanno rischiato, ma secondo me perché l’hanno sottovalutata”.