Dal giocare bene e perdere, a migliorarsi e fare punti. Questo è successo all’Ascoli Picchio grazie anche al vice allenatore di Fiorin, Enzo Maresca, giovane e voglioso di calcio come pochi. Dopo il pareggio con il Palermo e prima della sfida contro la Salernitana, Maresca ha voluto fare il punto della situazione in casa bianconera.

Mister, in molti hanno definito la partita contro il Palermo come una prova di maturità..
Non so dirlo, certo è che in queste prime sette giornate abbiamo incontrato almeno 4 prime della classe. Le prove dei ragazzi sul campo sono state sempre positive, non solo sabato. Sicuramente contro il Palermo abbiamo giocato il miglior primo tempo della nostra stagione fino ad ora al livello di movimenti, principi ed atteggiamenti. Davvero, è stato un primo tempo bellissimo. Quello che è mancato, che forse molti non hanno visto, sono state delle scelte oculate in certe occasioni quando siamo arrivati sulla trequarti. Avessimo fatto scelte diverse l’avremmo sbloccata dai primi minuti, ne sono convinto.

La squadra, comunque, sembra continuare un gran bel percorso di crescita..
Assolutamente si, lo vediamo anche noi, anche perché questo tipo di gioco è quasi inevitabile che porti alla crescita.

Tra i giocatori, da chi ha avvertito questo tipo di miglioramento?
Mogos, Cinaglia, Carpani, Mignanelli, Baldini sono tutti cresciuti, ma quello che è cresciuto di più nelle ultime tre partite è Favilli: fa un lavoro di sacrificio che fanno i grandi campioni. Ad esempio, ho visto l’altra sera Higuain giocare spesso vicino alla propria area di rigore. Deve continuare a giocare un tipo di calcio che sia di gruppo, mai in solitaria. Anche lui, se ci pensate, ha avuto occasioni per far gol, se non ci è riuscito è solo un caso. Io e gli altri dello staff tecnico siamo davvero tranquilli sotto questo aspetto, se giochi così i gol arrivano perché lui è nato per questo. Ma ripeto, crescita spaventosa la sua nelle ultime settimane.

A volte sembra però che sia da solo a fare la guerra la davanti. Lei lo ha notato?
Non è così. Se si abbassa e gioca così è anche perché gli si chiede un certo tipo di lavoro. E non si parla soltanto di lui, ma della squadra.

In che senso?
La squadra deve imparare ad avere pazienza. Se capiamo questo vedremo che potremmo vincere tante partite dal 70′ al 90′ minuto, perché gli altri si stancano. Lo stare con il baricentro basso muta anche in base all’avversario, ma ciò non vuol dire rinunciare ad attaccare. E questo lo dimostra il fatto che quando siamo in possesso palla o quando arriviamo al cross dalla fascia nell’area avversaria siamo sempre almeno in quattro, anche nei contropiedi. E questo è segno che si vuole andare a fare gol, sempre. In più vediamo che i ragazzi riportano in partita tutto quello che proviamo in allenamento. Ciò per uno staff tecnico è davvero gratificante.

Siamo passati dalla valanga di complimenti dei vari tecnici ma senza punti, a conquistare qualche punto giocando sempre bene. Ovviamente credo sia soddisfatto in questo momento..
Guarda, Maran fu il primo a farci i complimenti per il tipo di gioco che portavamo. Poi Corini, Grassadonia ed altri. Ma la cosa rodeva parecchio, perché c’erano tanti complimenti ma pochi punti. Questa cosa l’ho detta ai ragazzi prima di Cesena ed è andata bene. Poi sono arrivati anche i complimenti di uno come Arrigo Sacchi, a cui piace il calcio che stiamo proponendo.

Sabato si scende in campo all’Arechi di Salerno, stadio che conosce bene perché lei è originario di quella città. Come vede la partita?
Da calciatore non sono mai tornato a Salerno. Sicuramente avendo la famiglia lì le sensazioni saranno diverse: sono nato lì, da piccolo andavo a vedere le partite della Salernitana. Anche la mia famiglia è li: mio padre e i miei fratelli. Sarà speciale, quasi simile a quello che è successo a Bellusci al Del Duca sabato. L’obiettivo è continuare a crescere e portare a casa i tre punti.

Parliamo di singoli. Favilli sarà in Nazionale Under 21, giocherà Rosseti?
Rosseti o Santini, abbiamo entrambe valide alternative lì davanti. Uno torna dall’infortunio ma è stabilmente in gruppo, l’altro si è già sbloccato in campionato. Mi è piaciuto come è entrato a Cittadella e la gara contro la Pro Vercelli, però secondo me è stato emblematico l’ingresso in campo a Cesena. Rosseti, entrato praticamente al 90′, ha messo grande voglia nel contribuire a quella vittoria, correndo e pressando tutti in quei pochi minuti. Questo è lo spirito di sacrificio, questo è il nostro gruppo.

D’Urso ci sarà?
Diverse volte ha provato a rientrare in gruppo, oggi ha ripreso gli allenamenti con noi. Per decidere il suo impiego sicuramente dovremmo aspettare. Almeno dovrà allenarsi con noi per l’intera settimana.

Se rientra lui ci sono possibilità di ripassare nuovamente al 4-2-3-1?
D’Urso è un giocatore duttile, così tanto che nel 4-3-3 può giocare come mezzala destra o sinistra, al posto di Buzzegoli o come esterno di sinistra in attacco. Non avremmo problemi per questa cosa.

L’infortunio di Bianchi sembra meno grave del previsto..
Stamattina Tommaso ha svolto dei test clinici, ancora dobbiamo valutare esattamente l’entità dell’infortunio ma si, non ci sembra grave,. Sicuramente lo perderemo per qualche giorno, magari anche qualche settimana, ma è meno acuto del previsto.

Come ha visto Addae? Nel suo centrocampo tecnico sembra un po’ spaesato?
Sappiamo che le sue caratteristiche principali non sono con la palla tra i piedi. Lui è uno generoso. Ecco lui è uno di quelli che deve ancora crescere. Però, sono sincero, quando vedi un giocatore in campo che mette tutto quel sudore per migliorare e migliorarsi, cosa gli vuoi dire? Crescerà anche lui. Certo, che mi chiedete di scegliere tra lui ed Iniesta non c’è storia, ma anche lui è prezioso. Deve migliorare soprattutto nei movimenti, dove ad esempio Carpani è esploso capendo perfettamente cosa doveva fare, aiutato anche dalle sue caratteristiche da giocatore.

Matteo Rossi