Lo ha annunciato ufficialmente Neri Marcorè in occasione di quella che doveva essere l’ultima data della grande kermesse che, per il secondo anno, ha interessato tutto il territorio del centro Italia ferito del sisma.

<Doveva essere una sorpresa – ha detto Marcorè tra il serio e il faceto – ma qualcuno ha la lingua lunga, quindi lo ufficializziamo. Sarà Lorenzo Jovanotti a chiudere Risorgimarche il prossimo 5 agosto sui prati tra S. Severino Marche e Matelica>. Marcorè ha annunciato questa chiusura col botto alla fine del concerto che si è tenuto ieri a S. Giacomo: uno splendido excursus della musica di Fabrizio De Andrè impreziosito dalla voce dello stesso direttore artistico, dagli Gnu Quartet, dalle chitarre di Domenico Mariorenzi, le percussioni di Simone Talone e le coriste FLavia Barbacetto e Angela Dettori.

Sui prati il popolo di Risorgimarche, circa in seimila accorsi per l’occasione: giovani e meno giovani, famiglie, bambini.

Prima di cominciare, Marcorè ci ha tenuto a puntualizzare alcune cose. <Voglio dirvi cosa conta per me – ha esordito – Per me contano le persone che hanno perso la casa e gli affetti e chi ha perso il lavoro. Risorgimarche è per loro. E chi viene ai concerti dovrebbe ricordare perché siamo qui. Per me conta quella signora che ci ha detto che grazie a Risorgimarche sta superando la depressione. Mentre non ho rispetto per chi viene qui e poi se ne va perché non gradisce l’artista. Per me contano gli amministratori locali che si mettono a disposizione perché capiscono che Risorgimarche vuol far ripartire i loro territori. Non ho rispetto per quelli che si mettono di traverso perché evidentemente non hanno capito il senso di questa manifestazione; a questi politici voglio dire che non ho alcuna intenzione di candidarmi e insidiare la loro poltroncina>. Dopo lo sfogo, accolto da un fragoroso applauso, Marcorè ha ringraziato tutti gli artisti che hanno partecipato alla kermesse e, tolti i panni del presentatore, ha dato il via alla magia.