Abbiamo tutti fatto un bel respiro? Ottimo, regoliamoci. L’Ascoli ha perso 0-4 in casa contro la Viterbese. Ed ecco che bastano nove parole e due numeri a far risalire la nevrosi e forse qualche tic può partire. Su questa sconfitta pesa il numero quattro, visto che 4 gol sono stati incassati ed era il quattro di agosto.
Questo apre inevitabilmente al gergo ormai in auge nel mondo calcistico, il “calcio d’agosto”. Non veritiero, spesso, appesantito da preparazioni fisiche di diversa fattura che mutano da squadra a squadra. Il tutto con il deficit bianconero di esser partiti con la virtuale settimana di ritardo rispetto agli altri club. Spero di non peccare di presunzione quando penso che Vivarini, in cuor suo, certo voleva vincere, ma sapeva perfettamente a cosa sarebbe andato incontro lo scorso sabato. Me lo immagino non incattivito e deluso dal risultato, ma magari da quel qualcosa in più provato in allenamento che in campo non si è praticamente quasi mai visto. Questo perché a volte non sempre le gambe rispondono alla testa, a volte è anche vice versa. I carichi di lavoro hanno appesantito fisico e mente dei giocatori e si è arrivati a questa sconfitta che, per carità, resta una brutta macchia.
Il disfattismo che tale sconfitta ha creato nell’ambiente è disarmante. La prima partita persa, con tutte le difficoltà di cui sopra, ha scatenato subito un malcontento impensabile. Il tutto a mercato in svolgimento, giocatori che vanno e che vengono, condizione fisica da migliorare. La nefasta scorsa stagione ci ha insegnato che comunque portare negatività sin dall’inizio è un male, è il male per eccellenza se si sta per costruire qualcosa. I tempi per i giudizi negativi ci sono sempre. E poi, diciamoci la verità, mettiamo di ritrovarci ad Aprile come lo scorso anno, e li bisognerà essere negativi, chi ce lo fa fare di iniziare ad agosto a lacerarci l’anima? Ah già, “ascolani con i piedi sotto terra o in cielo…”. Si sperava non valesse anche per il calcio d’agosto.
Matteo Rossi
[Foto Edo Fanini/Ascoli Calcio 1898 Fc]
