E’ uno dei volti più rassicuranti dei programmi Rai e nonostante sia impegnato tutto l’anno in televisione, Massimiliano Ossini è pronto per un nuovo ed entusiasmante impegno, il debutto in libreria con il suo primo libro edito da Rai Libri“KalipèLo spirito della montagna” disponibile dal 30 ottobre in tutta Italia è un augurio in uso nelle zone himalayane, che significa ‘camminare sempre a passo corto e lento’. Un racconto di vita che supera l’autobiografia per diventare un ‘diario di vetta’, dove la montagna è una metafora della vita.

La passione per lo sport, l’ambiente e l’autenticità nei rapporti rendono genuino un percorso speciale e reale, raccontato dallo stesso Ossini. Le memorie di un viaggio continuo tra passato, presente e futuro. Da un lato, il fiume della realtà, bulimico e vorticoso, i primi passi di una professione sotto i riflettori, la felice scoperta della televisione. Dall’altro, l’abbraccio dolce e severo della montagna, la fatica del sentiero, la magia della vetta.

In mezzo, un ragazzino, innamorato dei campi e assetato di ossigeno, che si trasforma in un uomo alla perenne ricerca di senso. Massimiliano Ossini si apre totalmente al suo pubblico, raccontandone i passaggi cruciali della propria vita; l’amore e l’amicizia, le gioie della famiglia e il miracolo della paternità, una carriera di successo, un viaggio lungo un crepaccio profondo che sembra non avere via di uscita ma soprattutto il dialogo profondo e intimo con se stesso, fatto di piccoli gesti, grandi incontri e continue scelte di libertà. Il divino panorama della natura lascia alle spalle il caos della città; lì incontra il silenzio tra gli orizzonti e le rocce.

La sfida più grande per Ossini è svuotarsi del superfluo per tornare all’essenziale, cadere e imparare a rialzarsi, mettersi in gioco ogni giorno per diventare testimone di quella bellezza, che brilla inesauribile, fuori e dentro di noi. Un racconto inedito di un ragazzo innamorato e appassionato della montagna e dei suoi paesaggi alla ricerca del suo senso più profondo che trova sulle cime dell’Adamello, nel confronto continuo con Lino Zani – maestro di sci, alpinista e guida di Giovanni Paolo II.