L’ormai consueta conferenza di Natale del Cdis (Centro Diurno di Integrazione Sociale) si è tenuta nella mattinata del 17 dicembre. L’accoglienza è come sempre calorosa, merito, soprattutto, dei 18 ragazzi del centro che vivono il momento con grande gioia. Il Cdis è un luogo aperto di promozione culturale del territorio e citando una frase di Marino, uno dei ragazzi del centro: “Qui gli operatori non si arrendono mai”.

La coordinatrice, Tiziana Del Giovane, ha presentato la programmazione annuale del servizio (Pas) elencando tutte le attività del Cdis, insieme allo psicologo del centro Cesare Rapagnani, all’educatore Giulio Talamonti e agli operatori.

La Pas è un documento scritto da interpretare come un canovaccio: viene adattato in relazione ai bisogno dei ragazzi e dalle risorse che provengono dal territorio.

Il lavoro degli operatori si svolge nel quotidiano e attraverso piani educativi individualizzati (Pei), condivisi con l’Umea (Unità Multidisciplinari dell’Età Evolutiva) e le famiglie dei ragazzi. La mission del centro consiste nel miglioramento della vita del disabile tramite il raggiungimento del benessere e dell’integrazione.

Tante sono le attività che mirano a questo obiettivo, come la bancarella natalizia con i lavori in ceramica realizzati dai ragazzi, che sarà posizionata al centro commerciale Oasi, venerdì 20 dicembre e la festa di natale, aperta a tutta la cittadinanza, che si svolgerà nella sede del Cdis lunedì 23 dicembre alle ore 17:30, insieme ai maestri di ballo latino-americano dell’Associazione Amici Disparati.

La giornata del centro è organizzata dalle 9:30 alle 16:30 – spiega la Del Giovane – li andiamo a prendere a casa con il pulmino, pensiamo all’accoglienza mattutina, le prime attività di socializzazione e poi si avviano i laboratori. Il Cdis è nato nel 1991, per l’iniziativa della Cooperativa Sociale Service Coop di Spinetoli e delle Amministrazioni dei Comuni della vallata del Tronto, con l’obiettivo di fornire un servizio di supporto semi-residenziale a ragazzi disabili dopo la scuola dell’obbligo”.

Le attività di laboratorio sono trasversali (psicomotorie, espressive-creative, cognitive di base) conducono a una maggiore autonomia e al raggiungimento di abilità integranti per loro (gestione dei soldi, orologio, spostamenti, igiene personale…). Dall’anno scorso è partito, in via sperimentale, il progetto Life Skills Education, promosso dall’organizzazione mondiale della sanità, in collaborazione con il dipartimento di prevenzione (Peas).

L’educazione alle Life Skills – precisa Rapagnani – consiste in una serie di esercizi, attività di gioco e di gruppo che sviluppano abilità relazionali, emotive e cognitive. I risultati sono monitorati e abbiamo la super visione del Dipartimento della prevenzione, con cui il dialogo continua in maniera fruttuosa”.

Nel laboratorio di Psicomotricità – continua Talamonti – pratichiamo attività di coordinazione, di potenziamento dei riflessi, di condivisione nei momenti ludici e di equilibrio. Oltre a nuovi materiali e giochi, si pratica anche il bowling che aiuta a gestire i meccanismi della competizione”.

Uno dei progetti annuali importanti è sicuramente il teatro, che coinvolge come spettatori anche le scuole primarie e secondarie della Vallata: a maggio i ragazzi del Cdis porteranno sul palcoscenico del Serpente Aureo di Offida, “I Promessi Sposi”.

Inoltre, un giorno a settimana, per favorire una maggiore integrazione con il territorio, è prevista un’uscita con visita; il giovedì c’è il ballo con l’associazione Amici Disparati; da febbraio verrà realizzato un orto, vista la collaborazione con la Locanda Centimetro Zero, mentre d’estate i ragazzi vanno al mare tutti insieme. Una volta l’anno, poi, visitano una città italiana. A breve verrà realizzata una mostra fotografica con i loro scatti.