Fabio Castellano è finalmente, a tutti gli effetti, un giocatore dell’Ascoli Picchio. Lo era già da una settimana abbondante, forse, ma adesso ha ottenuto il visto della Lega B per essere convocato per le partite. Ma cos’è questo “visto d’esecutività”?

Nel regolamento Figc relativo ai trasferimenti di un calciatore da un club ad un altro (pezzo di regolamento peraltro uguale in questo passaggio sia in Serie B che in Lega Pro, ovviamente) nel calderone dalle mille burocrazie nel passaggio del cartellino da un club ad un altro si trova anche questa “regoletta” della Lega. La documentazione, dopo la deposizione del nuovo contratto, passa in un ufficio che ricontrolla tutte le carte per emanare diversi “lascia passare” della lega: stato di forma, soldi effettivamente ricevuti dalla parte venditrice, obblighi mantenuti nel caso ci fossero e anche controlli di conformità del contratto stesso secondo le regole, appunto, della Figc. In questo passaggio, tra la formula del contratto e lo stato del giocatore, qualcosa non è risultato preciso al 100%. Burocrazia, certo, ma che ha fatto slittare la convocazione di Castellano. Non sono emersi dettagli maggiori su quale punto del contratto non sia andato per il meglio, ma certamente si è riusciti a risolverlo. Inoltre, secondo il regolamento, “per i calciatori professionisti, le società non potranno utilizzare gli stessi prima che venga emesso il visto di esecutività nemmeno per convocazioni, ritiri ed allenamenti, salvo l’assenso espresso della società titolare del precedente rapporto. Gli accordi potranno essere esaminati soltanto se sottoscritti dal legale rappresentante della società, o da persona autorizzata a rappresentare ed impegnare validamente la Società agli effetti sportivi e nei rapporti federali, e dal calciatore“. L’Ascoli, dunque, ha dovuto mettersi in contatto di nuovo con la società Atalanta, club dal quale Castellano arriva a titolo definitivo, per poterlo schierare almeno in allenamento.

Non è stato un problema di tempistiche, dunque, anche perché Castellano è arrivato il giorno prima di Pinto (acquisto last minute dell’Ascoli negli ultimi dieci minuti di calciomercato) ma ha avuto l’autorizzazione entro il giorno successivo ed è stato subito convocato. Questo anche per sottolineare il fatto che, sempre da regolamento, “l’utilizzazione sportiva del calciatore sarà possibile dal giorno successivo alla data del visto di esecutività“. In parole povere, se il visto fosse arrivato tra venerdì sera ed il sabato mattina, comunque Fiorin non poteva convocare il suo giocatore per la sfida del sabato pomeriggio. Cavillo risolto, comunque, Castellano finalmente può giocare. E la società? Sicuramente il primo pensiero è che va tutelata in questo senso, dato che durante le varie conferenze il club aveva ribadito che il problema contrattuale non era sicuramente stato creato dalla società bianconera.

Resta soltanto una questione in sospeso. Sempre il regolamento parla dell’ “efficacia” nella variazione di tesseramento solo dopo il rilascio del visto. Dunque, tutto accordato, ma burocraticamente Castellano non era ancora a tutti gli effetti un giocatore dell’Ascoli Picchio fino a ieri. Dunque, la società di corso Vittorio, sottolineando che non si dovrebbe muovere in tal senso, avrebbe comunque diritto ad un tutela in questi casi, anche se non era ancora del tutto “proprietaria” del cartellino di Castellano? La risposta al sig. Azzecca-garbugli.