Inutile nasconderlo, per ora il vero oggetto misterioso di questa stagione è lui, Fabio Castellano, 19enne centrocampista venuto dall’Atalanta a titolo definitivo per tre anni con opzione per un’altra stagione. Arriva negli ultimi centimetri di mercato, prima di trovarsi dei problemi con il visto dalla Lega che non gli permette una convocazione effettiva per le gare fino al 10 di settembre. Da lì è iniziata la vera stagione del neo bianconero. Centrocampista, regista, visione di gioco e propensione a portarsi avanti, un po’ alla Carpani sotto l’ultimo aspetto. Su di lui, senza nascondersi, i sarti Fiorin e Maresca hanno visto il vero vice Buzzegoli, mentre nella bottega stanno sordinamente cucendo nello stesso tempo il ruolo addosso a Clemenza.

Fino ad oggi, Buzzegoli non ha rifiatato in nessuna gara, scendendo sempre in campo e dando anche sempre il massimo. Di settimana in settimana, tuttavia, l’ex Benevento spesso e volentieri nelle sedute d’allenamento di martedì e mercoledì lavora un po’ a parte, tanto da farci capire che questo ritmo sarà duro da tenere sempre e per sempre. Quindi ci vuole un sostituto, quindi ci vuole Castellano.

Il centrocampista classe 1998, su cui è inutile nasconderlo aveva messo gli occhi anche la Juventus, è stato descritto dagli addetti ai lavori come un po’ timido di carattere e lì doveva migliorare. Sulle giocate, sulla tecnica individuale anche a servizio del complessivo nulla da dire, c’è da un pezzo. Da una settimana a questa parte, invece, è salita anche la convinzione, sono saliti i ritmi delle giocate, è salita la personalità in allenamento. Nettamente. Prova il tiro, si fa notare, compie quella giocata in più. Semplicemente, ai timidi bisogna dare un pelino di tempo. Lui si sta inserendo adesso nel gruppo, sia socialmente che tatticamente. Aiutato in maniera non diretta ma sicuramente decisiva da Parlati (altro da tenere sottocchio in futuro per quanto di positivo combina in allenamento) che gli mostra come dovrebbe essere la cattiveria da metterci, Castellano sta crescendo di giorno in giorno tra le facce sempre più sorridenti dello staff tecnico e di Giaretta stesso, spesso presente agli allenamenti. Rispetto a Clemenza, fisicamente è sicuramente già più piazzato. Ma per quel ruolo, per fare il regista, ci vuole la personalità e soprattutto il capire che sbagliare una palla in mezzo al campo può essere quasi sempre letale, ma che può succedere. Mai abbattersi e crescere. In modo che il castell…ano bianconero sia sempre più un solido. E chissà che il tuo tempo non stia per arrivare.

Matteo Rossi