Finalmente ci siamo: Simone Andrea Ganz sarà un nuovo attaccante dell’Ascoli Picchio. Dopo giorni di tira e molla, il direttore sportivo Cristiano Giaretta chiude praticamente l’accordo con il giocatore e l’agente Davide Lippi sulla base di 1,5 milioni di euro al Pescara ed un contratto fino al 2021.

NEL NOME DEL PADRE – Il cognome che è bello, ti apre tante porte se importante ma a volte ti etichetta in maniera negativa. “Gioca si quello, solo perché è il figlio di Ganz”. E invece Simone Andrea, figlio di Maurizio, si fa strada a suon di gol più che a raccomandazioni. Certo, il padre è sempre presente nella vita del figlio, ma i 50 gol in 74 partite con le giovanili del Milan non li ha segnati certo Maurizio, ma Simone, magari con l’aiuto del DNA. Poi professionismo e soprattutto la prima consacrazione a Como. All’ombra del ramo manzoniano, Ganz sigla 16 gol in una squadra con cui però retrocede il Lega Pro. “Como-estas?” gli hanno forse detto lì, ancora ridendo. Allora si riparte, ancora per dimostrare qualcosa. Arriva a Verona, sponda Hellas, ma non esplode perché rimane all’ombra di Pazzini. Quest’estate il Picchio lo cerca, lo corteggia, ma lui sceglie Pescara, ammaliato forse, dopo un anno di quasi secca, da Zeman in panchina che notoriamente gli attaccanti li fa sorridere ed andare minimo in doppia cifra. Nessun amore, neanche con i delfini. E allora si riparte, per l’ennesima volta, a 24 anni, per provare quel salto di qualità che i tifosi bianconeri sperano che arrivi a suon di gol proprio sotto le cento torri. Sogni? Lo ha detto qualche tempo fa; “Che sia Premier League, Liga o Serie A, voglio giocare in uno dei massimi campionati europei”. Per uno che è cresciuto con papà Maurizio e a cui i consigli arrivavano da Gattuso, Ambrosini e Abbiati è da capire. A proposito, in quella intervista, Ganz disse: “Uno che mi ha dato tanti consigli è stato Antonini“. Beh, lui non ha lasciato grandi ricordi. Si spera che Simone possa fare molto ma molto meglio.

Matteo Rossi