Dati i tanti acquisti in casa bianconera, sono ovvie le presentazioni dei nuovi arrivati. Oggi è il turno di Davide Frattesi e Nahuel Valentini. Queste le dichiarazioni dei due neo calciatori bianconeri.

Nahuel Valentini: “Sono davvero tanto felice di tornare in Italia, sono innamorato di questo calcio e del Paese, anche perché mi sono sposato con una ragazza italiana. Mi aspetto le migliori cose per la squadra e poi al livello personale. Sto cercando la continuità che non ho trovato in Spagna. In difesa da noi ci sono giocatori che conoscono tanto la SerieB. Ovviamente c’è da lavorare con il mister. I movimenti giusti in difesa sono fondamentali, non vedo l’ora di mettermi a disposizione. La mia posizione naturale sarebbe centrale di destra, ma anche a sinistra mi adatto. Conoscevo Ardemagni perché siamo stati a La Spezia insieme, poi tanti altri con cui ho giocato contro. Vivarini è una persona molto positiva, trasmette un’idea di gioco e noi dobbiamo essere a sua disposizione. Obiettivo? Possiamo arrivare dove vogliamo noi. Sicuramente dobbiamo andarci piano perché questo campionato di Serie B non è facile. Ora siamo in un momento di entusiasmo che non dobbiamo perdere durante l’anno quando arriveranno dei momenti avversi. Tifosi? Conosco la piazza, si vede che è calda. Ex compagni di squadra me ne hanno parlato bene. Mi sento a casa, con il folklore dei tifosi argentini che è simile a quello ascolano”.

Davide Frattesi: “Questo sarebbe il primo anno da “protagonista”, dopo la sola presenza dello scorso anno ora voglio mettermi in gioco e capire quanto valgo. Mi piace il ruolo di mezzala, soprattutto di inserimento. La squadra è di buon livello, ho trovato una squadra che rispetto ad un pre campionato con dei dubbi ho trovato un grande gruppo e una buona squadra. Dove devo migliorare? Tutto. Soprattutto sul mio sinistro e sui tempi di inserimento. Ho scelto Ascoli soprattutto per il mister, lui mi ha convinto più di tutti. L’esperienza in Under 19 è un gran banco di prova, perché ci sono giocatori che hanno minuti nelle primi campionati, anche esteri, ed è un modo per misurare quanto sei pronto o quanto non lo sei per certe realtà. Mi piacerebbe fare lo stesso tipo di percorso di Pellegrini”.