A pochi giorni dall’inizio ufficiale del calciomercato, il direttore sportivo Antonio Tesoro fa il punto e parla in conferenza stampa: “Innanzitutto ci tengo a fare gli auguri di Natale a tutti, dai tifosi agli addetti ai lavori. Tutti ci stanno dando una grande mano. Il bilancio per me è molto positivo, ci siamo assenti grandi rischi per un cambio così netto da quello che è stato il passato. Per adesso è andato tutto bene, pensate se avessimo perso le prime cinque partite che polveriera sarebbe stata, fortunatamente questi ragazzi mi fanno stare tranquillo anche nei momenti di difficoltà, so per certo che loro ci tengono a questa maglia. Classifica? Naturale che abbiamo tutti negli occhi la partita contro il Cittadella di sabato, diciamo che gli episodi ci hanno penalizzato. Vivarini è una sorpresa per me che non lo conoscevo personalmente, ma una certezza per il valore che rappresentava. Al livello tattico è davvero preparato, ha la stima di tutta la società e giocatori. Ardemagni? Non so se avremmo avuto punti in più con lui ma siamo stati privati per due mesi di un giocatore che poteva darci molto, ma anche in quel periodo sono arrivate vittorie importanti, segno che chi l’ha sostituito ha dato il massimo. Troiano in questo girone d’andata si è dimostrato uno dei punti cardini della squadra con rendimento molto elevato, provvidenziale. Ninkovic per noi è un valore importante, un giocatore sopra la media per l’intera categoria, ci ha permesso di fare il salto di qualità. Forse per la prima volta nella sua carriera ha una società che tende alla sua valorizzazione, il club non ha necessità di venderlo e non se lo può permettere dal punto di vista tecnico. Noi abbiamo costruito una squadra tendenzialmente sul 3-5-2 e questo sistema ci ha dato meno soddisfazioni del previsto quindi in alcuni ruoli abbiamo alcune coppie dove qualcuno inevitabilmente è un giocatore adattato. Si potrà migliorare ed aggiungere degli specifici per questo tipo di situazioni. Il centrocampo non è un reparto prioritario, l’unico guaio è l’infortunio di Zebli che era il vice-Troiano, ma non è una priorità. Abbiamo qualche giocatore in più come Parlati, Carpani ed altri quindi a seconda delle esigenze dei ragazzi prenderemo delle decisioni. Sicuramente nel reparto offensivo i numeri manifestano delle carenze, recuperate con i gol di Brosco e Cavion. Il mercato è aperto e lungo, si valuteranno tutti i reparti, augurandomi che queste settimane possano far sbloccare qualcuno dei nostri per fare delle valutazioni di alto respiro. Ho parlato con la squadra dopo i tre rossi consecutivi, cercando un po’ di responsabilizzare la questione, rimane però il fatto che siamo positivissimi sul lavoro in campo ed extra campo dei ragazzi. Quella di D’Elia rimane una questione di gioco, le altre no. Il discorso è stato improntato sul fatto che non si possono affrontare le difficoltà con questi atteggiamenti, anche perché poi cambiano le partite. C’è stata una multa ma non dove si sono presi dei soldi, ma delle attività che sia Ninkovic che Rosseti dovranno fare con il resto della squadra. Qui non abbiamo nessun inamovibile, le stupidaggine di pagano, e quindi chi ci tiene a giocare e tenersi il posto è giusto che abbia i suoi meriti. Addae è uno di questi, è migliorato dal punto di vista sia tecnico che comportamentale. Lui è positivo sul rinnovo, 5-6 giocatori importanti sono in scadenza. Quindi ho ritenuto aspettare il giro di boa per iniziare ad intavolare determinati discorsi. Laverone è un ragazzo forte e perbene. In questo momento io mi sento vicino a chi vuole e non ci sta riuscendo: Perucchini, Beretta che non riesce a sbloccarsi, Rosseti che viene da anni molto duri. Ingrosso? Situazione sottovalutata. Sentiva qualche fastidio nei due allenamenti che ha fatto ma nessuno pensava un gravità simile. De Angelis ho avuto modo di conoscerlo, ragazzo molto pulito e coraggioso. Lui non ha voglia di mollare, noi abbiamo voglia di aspettarlo. Costantino Rozzi è stato uno di quei personaggi romantici di un calcio che non c’è più, un modello straordinario sotto tutti i punti di vista. Lui ha quella spinta propulsiva di essere tifoso, legato visceralmente ad ogni dettaglio di questo territorio e ciò è stata secondo me la spinta in più per arrivare a risultati inimmaginabili e scrivere la storia dell’Ascoli. Noi oggi non possiamo che prendere spunto dal suo lavoro”.