Un percorso convenzionato per poter garantire alle pazienti marchigiane il miglior livello di terapia chirurgica e medica per prestazioni ginecologiche di alta complessità restando nelle Marche. E’ l’obiettivo dell’accordo tra Asur Marche e Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli – IRCSS sottoscritto a Palazzo Raffello dal direttore generale dell’Asur Alessandro Marini e dal prof. Giovanni Scambia Ordinario di Ginecologia e Ostetricia e direttore Scientifico della Fondazione Policlinico Gemelli – IRCCS di Roma in videoconferenza. La collaborazione in particolare si svolgerà a Macerata nell’U.O.C. Ostetricia e ginecologia diretta dal primario Mauro Pelagalli.
“Il rapporto con un’eccellenza nazionale nel campo dell’oncologia ginecologica come il Gemelli – ha commentato il presidente Ceriscioli – fornisce l’opportunità di approcciare nuove tecniche, dà la possibilità di essere sempre aggiornati e permette inoltre alle nostre strutture di crescere, per quanto nella nostra regione abbiamo centri qualificati di eccellenza che già oggi sul piano nazionale hanno dei risultati e performance di assoluto rispetto. Viene garantito inoltre un miglior funzionamento, perché attraverso questo scambio è possibile anche che una paziente che oggi magari si reca al Gemelli possa scoprire di poter essere trattata nella stessa misura e con la stessa qualità anche nelle Marche e di andare verso un centro altamente qualificato solo quando necessario. Al centro di questo percorso c’è la donna, in questo caso paziente, che avrà la possibilità di rivolgersi ad una struttura che ha tutto quello che serve per la propria cura sul territorio, il che è un grande vantaggio anche per la famiglia e per tutto ciò che riguarda la gestione della patologia. Una crescita reciproca, fatta all’insegna della competenza e dell’umiltà. La competenza di fare le cose fatte bene e l’umiltà di indirizzare la persona verso il punto migliore per essere trattata. La firma è di conseguenza molto importante anche sotto il profilo culturale perché racconta un modo di lavorare che deve essere paradigma per l’intero sistema”.
“Questa iniziativa – ha spiegato il prof. Scambia – nasce da un’amicizia di anni con Mauro Pelagalli uscito dalla nostra scuola. Abbiamo collaborato sempre anche a distanza nell’interesse delle pazienti cercando di dare la migliore assistenza e percorsi il più possibile garantiti in termini di sicurezza. Lavoriamo insieme in modo definito e preciso con scambio continuo di informazioni, idee e formazione senza lasciare spazio alle improvvisazioni. E’ un onore essere scelti dalla Regione Marche e per noi è un dovere offrire il massimo impegno. Sono molto entusiasta di questo accordo e sono sicuro che troveremo le migliori modalità per porlo in essere. A breve, grazie all’evoluzione tecnologica, potremo operare insieme anche a distanza. Vogliamo inoltre costruire, grazie allo scambio di informazioni, dei big data importanti, svolgere attività scientifica e creare massa critica per essere competitivi a livello internazionale”.
“La convenzione – ha proseguito il prof. Pelagalli che ha ringraziato il direttore Marini per l’impegno dell’Asur – copre tre settori fondamentali. Il primo è l’efficacia terapeutica nel trattamento delle neoplasie avanzate della pelvi femminile in particolar modo l’ovaio, attuata presso la nostra U.O. in modo da standardizzare le procedure e i risultati. Il secondo settore è quello della formazione continua degli operatori che a diversi livelli potranno recarsi presso il Policlinico Gemelli per approfondire sul campo le loro conoscenze e le loro abilità chirurgiche con stage, periodi di formazione ed altro. Il terzo riguarda la possibilità che operatori del Gemelli possano raggiungere la U.O. di Ginecologia oncologica di Macerata e quindi apportare sul campo operatorio, nella nostra regione, le loro abilità clinico-chirurgiche, nonché la possibilità di fare formazione direttamente da parte loro nel nostro ospedale”.
La prospettiva dell’Accordo in generale, è quella di ridurre al massimo “i viaggi della speranza” verso altri nosocomi fuori regione garantendo alle pazienti che si rivolgono alla struttura dell’Asur deputata a questo tipo di trattamenti, con sicurezza, efficacia e certezza, di ottenere lo stesso livello standard del network sanitario di riferimento. Inoltre sarà facilitata la possibilità ai casi ultracomplessi di essere effettuati presso il Policlinico Gemelli, favorendo l’implementazione culturale medico-chirurgica degli operatori in sede, attraverso un continuo scambio con l’expertise con gli operatori della Fondazione. Infine sarà garantita la possibilità di effettuare interventi ad alta complessità richiedenti tecnologie avanzate da parte di operatori dell’Asur Marche accreditati presso la Fondazione col supporto dei medici specialisti del Policlinico.
L’U.O di Macerata del prof. Pelagalli negli ultimi due anni ha istituito percorsi oncologici ben definiti in particolare per il carcinoma avanzato dell’ovaio, per il carcinoma dell’endometrio e della portio. Per quanto riguarda il carcinoma dell’ovaio l’U.O. ha attivato un percorso preferenziale attraverso il quale le pazienti raggiungono l’obiettivo finale di avere una diagnosi precoce ed una terapia sia chirurgica che medica di tipo multidisciplinare. In questi anni è stato scelto il Policlinico Gemelli, come network culturale di riferimento per poter migliorare di volta in volta la performance chirurgica degli operatori e per una gestione corretta delle patologie più complesse o richiedenti tecnologie all’avanguardia. Sulla base del modello toscano, che aveva attuato una convenzione di reciproco interesse con la Fondazione del Policlinico Gemelli finalizzata alla buona salute per le pazienti oncologiche e volta a ridurre i viaggi delle stesse alla ricerca di centri specializzati, si è optato con il prof. Scambia per istituire un percorso convenzionato, al fine di uniformare i risultati dell’U.O. Ginecologia e Ostetricia di Macerata a quelli della Fondazione, riconosciuti come universalmente validi in tutto il mondo scientifico. Questo per poter offrire alle pazienti lo stesso livello di terapia chirurgica e medica restando nella nostra regione e trasferendo al Gemelli i casi realmente necessari per complessità, rarità e/o tecnologia.