Una baraonda totale la situazione in Serie B. Dopo la decisione del TAR del Lazio che ha accolto il ricorso della Ternana sul format, ora è in corso l’assemblea straordinaria di Lega per decidere il futuro. Tra le varie soluzioni ovviamente c’è quella del ritorno ad una Serie B a 22 squadre. Il primo nodo da sciogliere è quello dell’Entella. Ancora prima di decidere su Novara, Catania, Ternana, Pro Vercelli o Siena, bisognerà decidere sull’Entella. La società ligure si lega al Cesena che prese 15 punti di penalizzazione per poi scomparire come società sportiva. Ad oggi ancora si deve capire se quei 15 punti fanno riferimento al campionato scorso o a quello futuro. Se fosse riferito a quello precedente, l’Entella verrebbe ripescata. Al momento, sembrerebbe il club con più probabilità di ripescaggio. Successivamente si deve decidere su Novara e Catania che, per motivi diversi, non rientrano nei parametri tecnici (partecipazioni ad illeciti, status finanziario, ripescaggi ottenuti negli scorsi 5 anni..) che servono per essere selezionate a poter entrare in Serie B.

Di lato, ma neanche tanto, si stanzia la questione sportiva. In Lega Pro ora ci sono squadre che, se dovessero entrare in Serie B, da calendario dovrebbero giocare quasi tutte le partite infrasettimanali per riallacciarsi quanto prima allo status degli altri team che hanno iniziato il campionato in tempi regolari, come ad esempio l’Ascoli. Se volessimo buttar giù un discorso egoistico, la non organizzazione ottimale favorirebbe sicuramente la squadra bianconera che, al netto di tutto, troverebbe squadre non attrezzate e non serene, nonché con un calendario fittissimo, giocarsi salvezze o altri obiettivi in condizioni non favorevoli.

La terza opzione che si sta via via allargando sempre di più è quella dei risarcimenti. L’assemblea potrebbe anche decidere di non decidere, lasciando in mano il pallino alla FIGC (se già non lo avesse in mano a prescindere). La paura è quella di metter mano al portafoglio e forse è questo di cui si sta veramente discutendo in Lega. Chi dovrà pagare per i risarcimenti alle squadre coinvolte? In pratica, frase brutta ma da scrivere, pagare per farli rimanere in Lega Pro. Con gran beffa aggiungerei per chi si era convinto a lottare a braccetto con Balata e Lotito per avere qualche soldo in più dalla ripartizione del Decreto Melandri che, nel Marzo 2017, diede un drastico taglio delle risorse provenienti dalla Serie A per la lega cadetta per il finanziamento della gestione corrente. In pratica, certi poteri forti forse hanno voluto “essere di meno” per prendere “tutti” più finanziamenti. Un gioco che, come detto, oggi cozza tremendamente con la proposta di accordarsi con quelle società di Lega Pro coinvolte offrendo un risarcimento per la loro permanenza di categoria inferiore.

Matteo Rossi