“Non possiamo permettere che l’inesorabile e devastante avanzare del cemento deturpi per sempre la valle di Capodacqua e metta a rischio una delle più importanti sorgenti dell’acquedotto del Tronto. C’è il rischio di snaturare una zona di raro interesse ambientale, già fortemente compromessa dal sisma del 2016, per un’opera non necessaria che andrebbe ad interferire con la gestione del sistema di approvvigionamento idrico della zona e con l’aspetto idrogeologico dell’area. Il territorio di Capodacqua, inoltre, fa parte di Arquata del Tronto, l’unico comune in Europa situato a ridosso di due aree protette, il Parco Nazionale dei Monti Sibillini ed il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Un motivo ulteriore per opporsi alla realizzazione del bypass”.

Questo il commento di Legambiente riguardo la decisione dell’Anas di asfaltare la zona sovrastante la sorgente idrica allo scopo di rendere transitabile la provinciale 64 per garantire un collegamento tra Umbria e Marche.

“Il sacrificio di preziose aree naturalistiche in nome del cemento può causare danni irreversibili – continua Legambiente – soprattutto considerando anche i rischi naturali a cui la zona in questione è già esposta. Per questo motivo chiediamo agli Enti competenti di fermare immediatamente i lavori di progettazione dell’opera e di destinare le risorse pubbliche alla valorizzazione delle bellezze culturali, enogastronomiche e naturalistiche dell’area”.