Nell’ambito della rassegna teatrale “Energie vie Focus #1” nata dalla collaborazione tra AMAT, Accademia del Teatro di Eugenio Olivieri e l’associazione culturale Profili Artistici, venerdì 3 maggio alle ore 21 al Teatro delle Energie di Grottammare (Ascoli Piceno) andrà in scena il monologo tragicomico “La storia grottesca di un paziente qualunque: io” di Alfredo Barbizzi con Cristiana Castelli.

“Quest’opera teatrale, nella sua unicità di linguaggio, nei suoi tempi a volte non tipicamente teatrali, nel suo universo di dolore, di grottesca ironia, di sarcasmo, vuole mandare un messaggio di come può essere la vita di un paziente terminale, che da un istante all’altro viene proiettato in un universo di paure e di confusione dove l’unica certezza è il suo respiro. Vuole essere anche una denuncia aperta e non polemica su come il corpo medico e paramedico, se non istituzionale, si confrontano con il paziente.” (Alfredo Barbizzi).

Nonostante il tema, l’autore racconta in modo satirico, a tratti comico, le sue vicissitudini di paziente terminale, affermando così la sua convinzione che la risata è terapia per chi, come lui, ha pochi mesi di vita.

La pièce teatrale – che vedrà la presenza del batterista Fabio D’Ottavio che accompagnerà l’attrice con intermezzi ritmici – è stato portato in scena, dal 2010 a oggi, in vari teatri, scuole e ospedali delle Marche e dell’Abruzzo e nel 2016 ha debuttato al Together Theatre di Roma. Alfredo Barbizzi è scomparso nel 2011 ma ha lasciato tante eredità: innanzitutto il suo libro scritto di getto in una sola notte, la volontà di devolvere parte dei proventi ricavati dalle vendite del suo testo e dello spettacolo per opere di beneficienza ma soprattutto la testimonianza del suo “… coraggio con il quale risponde alla beffa del destino, l’ironia di un occhio vigile sulle contraddizioni del sistema e la denuncia dell’imbecillità degli essere umani che popolano il mondo della sanità. Uno stile colorato e dotto – e un look d’altri tempi – per raccontare le peripezie del caso, dalla scoperta della malattia fino all’inevitabile decisione di non sottrarsi alla responsabilità di noi stessi … la sua odissea si conclude solo quando, nauseato, decide di abbandonare le cure in un moto di dignità estrema e a lungo violata. Un’interpretazione commovente e a tratti scioccante che sancisce, in modo violento e senza appello, l’inestimabile valore della vita. (M. Oddi)” Per informazioni & prevendite: AMAT 071.2072439 amatmarche.net